In questa guida cercherò di spiegarvi in maniera sintetica e semplice (impresa ardua) cosa sia Bitcoin, cosa sia la Blockchain e alcuni falsi miti in merito. Non è una vera e propria guida, ma vi sarà utile per approcciare ai prossimi tutorial che pubblicherò a riguardo.
Bitcoin come ormai molti già sapranno, è una cryptocurrency (criptovaluta), ovvero valuta digitale, creata dallo pseudonimo di Satoshi Nakamoto nel 2009 (scarica il White Paper)
Bitcoin utilizza la tecnologia peer-to-peer e non opera con alcuna autorità centrale o con le banche; la gestione delle transazioni e l’emissione di bitcoin viene effettuata collettivamente dalla rete. Bitcoin è open source, ovvero il suo codice sorgente è pubblico, nessuno lo possiede e chiunque può contribuire al suo sviluppo.
Ogni sua transazione è conservata nella Blockchain (catena di blocchi), ovvero un registro pubblico e condiviso, una sorta di orologio cronologico delle transazioni protetto dall’uso della crittografia. Una transazione è un trasferimento di valori tra portafogli bitcoin che viene inclusa nella Blockchain ed ogni portafoglio contiene una chiave privata o seme che consente di firmare digitalmente la transazione dal proprietario del portafoglio, rendendola inalterabile.
Ogni transazione solitamente inizia ad essere confermata dalla rete nei 10-20 minuti successivi, attraverso un processo chiamato mining.
Il mining è un sistema di consenso distribuito utilizzato per confermare le transazioni in attesa e includerle nella blockchain.
Questo meccanismo mantiene un ordine cronologico nella blockchain. Le transazioni per essere confermate devono essere impacchettate in un blocco che rispetti rigide regole crittografiche, che verranno verificate dalla rete. Queste regole impediscono che qualunque blocco precedente venga modificato, perché ciò invaliderebbe tutti i blocchi successivi. Il mining crea inoltre l’equivalente di una lotteria competitiva che impedisce a chiunque di aggiungere facilmente nuovi blocchi consecutivamente nella blockchain. In questo modo nessuno può controllare cosa è incluso nella blockchain o sostituire parti della blockchain in modo da riottenere quanto speso.
Potremmo definire tale processo come una complessa competizione tra le parti, indirizzando l’avidità umana in questo settore e sfruttandola per garantire la sicurezza della rete.
“Dopo questa breve spiegazione tecnica sul funzionamento di Bitcoin, sfatiamo qualche falso mito su Bitcoin e la Blockchain”
“La Blockchain non è veloce, non è efficiente, non garantisce privacy e bitcoin non è anonimo”
La realtà è che al di fuori di Bitcoin, la maggior parte delle applicazioni Blockchain non hanno alcun senso, sono soprattutto marketing. La Blockchain è lenta, costosa, inefficiente e molto invadente, ma è stata concepita appositamente così per aggirare i singoli punti d’attacco e per non permettere la censura, la crittografia al suo interno (salvo casi di nicchia come Monero) è usata solo per verificare i dati e non per nasconderli.
Bitcoin di per sé non è anonimo, è pseudo anonimo, non c’è il vostro nome e cognome all’interno della blockchain, ma ogni transazione può essere tracciata. In caso di un indagine accurata, con una mappatura indirizzo-utente tramite deep learning, in molti casi si può deanonimizzare un possessore di Bitcoin, soprattutto se la propria identità fosse stata mostrata ingenuamente in qualche step d’acquisto/vendita (potete però comunque proteggere il vostro anonimato seguendo alcuni passi che spiegherò nelle prossime guide).
Molti developer stanno lavorando da tempo a sviluppi alternativi per garantire maggiore privacy, come Lighting Network, Mimble Wimble ed altre tecnologie.
“Le Blockchain private centralizzate non hanno quasi mai senso, idem le crypto di Stato”
La Blockchain di per sé non implica decentralizzazione e nella maggior parte dei casi d’uso attuali si ha il problema della troppa centralizzazione, quindi se il sistema è trusted è quasi sempre meglio un database.
Le Blockchain centralizzate tanto sponsorizzate (come quelle di Stato, Università o altro), non sono trustless (devi fidarti dell’ente in questione), non sono immutabili (possono essere modificate) e nella maggior parte dei casi d’uso sono sempre meno efficienti di un normale Database Replicato.
Quindi una Blockchain senza al suo interno un Token, perde l’incentivo al mining e perde la sua struttura decentralizzata. Poi magari potrebbe essere ugualmente utile per alcuni particolari casi d’uso, ma non è così rilevante menzionarla, si tratta di una semplice struttura dati come tante altre.
Infine si sente spesso parlare delle crypto di Stato, altro nuovo trend, peccato che non sarebbe una vera crypto, non sarebbe decentralizzata e sarebbe ancora più vincolante rispetto alle attuali valute Fiat a corso legale, ogni vostro movimento sarebbe tracciato e controllato ancor di più che con i vostri Euro, Dollari, Yen o altro.
Perché attualmente c’è ancora il denaro contante che garantisce ancora un po’ di anonimato negli scambi (anche se rappresenta una minima parte rispetto al denaro in circolazione nei database), in caso di una pseudo crypto statale e relativa Blockchain centralizzata, non avremo più alcuna privacy, oltre a non essere i reali proprietari dei nostri soldi (come già accade negli euro depositati nei database delle banche).
Dope aver compreso meglio in questo articolo cosa sono Bitcoin e la Blockchain e cosa non sono, nelle prossime guide vi spiegherò nell’atto pratico come acquistare Bitcoin e altre Crypto e come conservarle in sicurezza e anonimato.
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